La Commissione europea si è espressa in favore dell’apprendimento di almeno due lingue straniere sin dalla più tenera età, perché mettere i bambini subito in contatto con altre lingue può aiutarli non soltanto ad impararle più rapidamente, ma anche a conoscere meglio la loro lingua madre e a progredire in altri campi.
Il bilinguismo promosso dalla scuola mira a sviluppare negli alunni conoscenze, atteggiamenti ed abilità che li formino come individui bilingue e biculturali, in modo da facilitare la loro partecipazione attiva come cittadini di una comunità globale.
La scuola Thomas More propone un’offerta didattica di tipo innovativo, in linea agli standard formativi europei sull’Early language learning.
L’insegnamento delle lingue straniere è a cura di docenti madrelingua qualificati e avviene sin dalla prima classe della scuola primaria con nove ore settimanali di inglese e due di spagnolo. Gli insegnanti e le insegnanti, all’interno dell’istituto scolastico, e quindi in classe, parlano soltanto la lingua straniera oggetto del proprio insegnamento.
Il bilinguismo viene sviluppato, per lo spagnolo, con metodo ‘Enfoque Comunicativo Orientado a la Acción’ che vede protagonista lo studente e risponde alle sue reali esigenze di comunicazione e ai suoi interessi.
Il metodo mira a promuovere l’autonomia dell’alunno e si articola attraverso attività, giochi ed esercizi che ne stimolano la creatività anche incoraggiando l’interazione con i compagni di classe.
Rispetto alla lingua inglese, per i primi due anni della scuola primaria si offre ai bambini un’immersione nell’English speaking world. Si privilegiano i receptive skills, listening and reading, assecondando le competenze che gli studenti sviluppano contemporaneamente in italiano.
I bambini vengono suddivisi per livelli di competenza linguistica, in maniera da potere offrire la lezione adeguata alle capacità di ciascuno evitando meccanismi di noia o, altrimenti, di frustrazione. Alla scuola primaria, quindi, si compongono tre classi di lingua con studenti provenienti dalle tre sezioni. Alle medie, invece, i livelli sono quattro e sono “verticali”: le classi di lingua sono infatti composte da studenti provenienti da tutte le classi delle medie, suddivise per livelli.
Il metodo Total Physical Response è usato attivamente e continuamente per introdurre qualsiasi nuovo termine associando quindi un movimento al suono, con lo scopo di favorire la memoria e sollecitare il ritorno al contesto per l’uso dei termini o delle formule verbali.
Fino alla seconda primaria le risposte dei bambini alle domande delle insegnanti posso essere anche in italiano: parlare inglese non viene inizialmente imposto ma si privilegia la comprensione.
Si stabilisce quindi con l’insegnante un gioco, per parlare ed esprimersi, che avviene stabilendo un rapporto diretto con ognuno degli studenti: al presentarsi della necessità (scarpa da allacciare, permesso per andare in bagno, bisogno di avere aperta una borraccia, bisogno del formaggio sulla pasta o di aiuto a chiudere lo zaino) il bambino o la bambina potrà manifestare il proprio bisogno in italiano ma, subito dopo, ripeterà la stessa frase, suggerita dall’insegnante, in inglese.
Su modello familiare e casalingo, vengono prima forniti gli elementi da usare, senza definirli con la terminologia della grammatica, che si affronta a partire dalla terza primaria. Solo allora si inizia a dare un nome formale alle parole e alla funzione che hanno nella frase, così come avviene in italiano.
A partire dalla terza primaria e per tutti i cicli, la comunicazione con gli insegnanti di lingua deve necessariamente essere in lingua, fatto salvo per gli studenti del primo livello solo nel caso di nuovi inserimenti.
Insieme al listening and reading viene data una grande importanza alle competenze dei Productive skills: speaking and writing, già a partire dalla prima primaria, favoriti attraverso la scrittura libera di brevi testi su temi individuati insieme ai bambini. I progetti di lettura e condivisione delle storie, inoltre, tengono alta la curiosità delle bambine e dei bambini, così che lo studio della lingua non risulti un’imposizione ma uno strumento per poter andare avanti nella scoperta di sé e degli altri, nel mondo più globalizzato di sempre.
La conferma delle competenze linguistiche e comunicative acquisite è garantita attraverso le certificazioni rilasciate dalla University of Cambridge Examinations (Cambridge English Language Assessment), e dall’Istituto Cervantes per i DELE (Diplomas de Español como Lengua Extranjera), unici titoli ufficialmente accreditati dal Ministero spagnolo della pubblica istruzione e riconosciuti a livello internazionale.